Informazioni personali

La mia foto
Chi si appassiona alla parola scritta racconta storie . E' un esploratore dell’animo , del suo per primo e di quelli che gli capitano a tiro. E’ anche uno che non ha paura di sporcarsi le mani a raccogliere cose buttate via in fretta come si fa oggi , perché è passato quell’attimo. Le parole entrano ed escono si trasformano escono ed entrano con significati nuovi ad ogni istante. A me piace occupare tempo in queste cose , cioè mi assumo la responsabilità di quello che leggete qui ,se qualcuno passando condividerà la mia gioia di appassionato sarò davvero contento . Si scrive per la propria necessità e per arrivare al cuore di chi legge , per regalare un momento piccolissimo ma unico , basta una sola volta , e tutto acquista un senso. L’amore c'entra sempre. Grazie se volete lasciare anche una parola , una critica.

martedì 20 dicembre 2011

CONTARE


Diretta nella testa
la prima riga,
diritta nel cuore.

Il giovane passo svelto,
sorride a se stesso,
nel vetro pulito.

Il secondo verso
gronda sangue
e il tempo giusto
va via
cercando di spiegare.

Il terzo è
assalto brutale,
incomprensione nella vicinanza,
negazione di sguardi,
collisione.

Corre adesso,
il giovane prigioniero,
nelle secche dell’ allegria
che viene per caso.

La quarta volta
sono gli occhi della bambina
sopra la sua spalla,
una fucilata azzurra
che sfiora,
l’onda che sale
prima del fiato chiuso.

La quinta è
l’ultima frase ,
il filo perso delle parole,
accanito e oscuro.

Intorno al fuoco
mento alto.
Sfida e batte forte
il tempo.
Come per sempre,
forse per sempre ,
diritta nel cuore.

lunedì 5 dicembre 2011

NIENTE





Non so
quale stupore
fermerà il mio cuore.

Non so quali fantasie
occhi ardenti
e svelti pensieri
indicheranno
la mia stella.

Non so come
si consegna
un amore al ricordo.

Non so dove finisce
il lontano
e dove mi porta
la catena del tuo sorriso.

Non so
quale gioia più grande
ho sentito
voltato dal mondo.

Non so le parole
mancate a raccontare
la vita.

Non so quanto ,
l’urgenza d’amore
di questo orizzonte ,
sia perduta
per sempre.









lunedì 28 novembre 2011

SEMPLICE


 
Petali di fiore
crespi.
Labbra
stropicciate
dall’amarezza
prima
di una smorfia.

Dentro l’anima   
girano
veloci come la giostra
ogni respiro
un dilemma.

Sommare
cose semplici.

Sfiorare
Il mostro
dei sogni
già morti.

Due colori.Duecento colori.

Chiudere gli occhi
per indovinare
quale groviglio
nascosto.
Volare
verso valle
come le coturnici
spaventate dal passo.

E solo salvezza portare con sé.

giovedì 6 ottobre 2011

ULTIMO

Ultimo della fila,
questa volta.

Troppo buio.
Non si vedono
facce migliori.

I suoni del mondo
un sonaglio,
alla tua caviglia.

Ultimo della fila,
questa volta.

Non cambia.
Passano le ore
a guardare nulla.

Le luci del mondo.
Scintille sintetiche
nello specchio ,
neon sui tuoi capelli colorati.

Ultimo della fila.

Adesso si muove.
I piedi a valanga,
in bilico e sorpresi,
vaghi e svagati,
affascinanti e bolsi.

Cadono nella trappola.
Uno per volta
strappano il filo
e l’apparenza sfigura
in fiato caldo inutile.

Ultimo della fila.

Mi appassiono
alla bava di tessuto
che si srotola
dalla tua vita.

E poi cado.

martedì 20 settembre 2011

DOMANI

Oggi e’ un giorno buono.

Penso alla voce,
quando cerca
di illuminare
le parole.

Manca una pagina.
Lascio andare la giornata.

Chiudo la porta
sul cielo ancora azzurro.

Penso alla voce,
che si interrompe
cercando il verso giusto.

Penso
la malinconia
negli occhi
andando via.
Lascio tutto
com’è
non provo adesso.

Ragiono
dello spavento
di quando tutto è cominciato.
Godo del mio sole immaginato.
Oggi è un giorno buono.

venerdì 16 settembre 2011

OMBRE

Mi mancano le ombre
quando il tramonto
le rapisce.

Mi mancano
così vicine tra loro.
Impresse
senza calcolo ,
un’anima nell’altra.

Mi mancano
indifferenti alle forme.
Quel loro idioma
di piccoli angoli
mutevoli.

Mi mancano ,
eleganti nel dolore
e nella vanità,
senza senso,
senza verità.

Malinconie,
come ombre,
impronte della luce
di una felicità perduta.


giovedì 4 agosto 2011

ALTALENA

Un giorno
del passato.
L’altalena così in alto
da avere paura.
Estate.
Magnetiche
le tue gambe nude
per occhi fanciulli.
Adesso 
nella ricerca
di un momento migliore.
In vetrina,
non uno scherzo,
le tue gambe magre.
Ma che soddisfazione
ubriacante.
Quel mondo felice
e questa confusione
che fa sperare tutto.
Il guardiano dei ricordi
distratto.
Un piccolo bacio.

COLORE

Un accenno delle labbra
disegnato sul viso,
tra le ombre.

Selciato grigio consumato,
lago di pietra piatta.

Azzurro smisurato
delle cose pensate
più belle e più pure.

Colore
che si consegna
e divide per ognuna
delle impressioni
di momenti così.

Colore,
assurda
misura dei fatti.

Incertezza ,
contrasto,
illusione,
non sazietà.

Senza sollievo,
ovunque,
i suoi occhi mortali
volge l’amore.

giovedì 14 luglio 2011

CURVE

Curve di sole,
aria , finestrino ,
gioia  azzurro discesa ,
smarrimento di gola
e le spalle leggere
non vere
oscillanti.
Un brivido tra le gambe.
Attimo di eternità,
prima dell’acqua,
del ragazzo volante
dallo scoglio.

domenica 10 luglio 2011

JAZZ

La confusione
degli strumenti.

Pausa momentanea
di allegria.
Alla prova del concerto.

Chiusa la porta
all’improvvisazione.
Vive
la disciplina.
La creazione geniale
per sempre
uguale a se.

La sicurezza
della sintonia
raggiunta.
Il calcolo
dell’equazione dolorosa
che esclude
incertezze.

Di tanti
non rimane nulla.

Che prezzo.

Questo non
è jazz.

venerdì 8 luglio 2011

SENSO

Suoni ignoranti ,
feriscono,
tra le note
cercate
con un unico
dito.

Sfioro
baci sognati.
Sognante
vanità
di abbracciare
i tuoi sguardi.

Libertà
senza scelte,
scampata
all’assedio del nulla.
Mi concentro
sulle labbra.
Indovino
le parole.

Catturo
con i sensi
il tuo respiro.
Vivo forte,
più forte.

E sento
il mondo.
 
 
 

mercoledì 29 giugno 2011

QUARANTASETTE

Quarantasette parole
disordinate,
spesso lasciate
in frasi mai nate.
Quarantasette testimoni
muti
seminati.
Resti.

Quarantasette parole,
il mio tesoro,
il foglio
un campo arato.
Quarantasette fiori
all’ingresso del tempio
delle mie preghiere.

 
Quarantasette parole
scelte a caso
nella storia
burrascosa.
Quarantasette alberi
da bruciare
senza rispetto.
Morti.

giovedì 23 giugno 2011

FINALE

Ho mani di rabbia
deboli.

Incapaci
di ferire a morte.
Ho un vuoto dentro
che non combatte.
Ho la faccia
che mira
il cielo nero.
Il selvatico
così forte
e io l’umano.
Le nostre pupille dilatate
dalla paura ,

dall'odio.
Il fiato dell’alba.
Così vicini.
Sorpresi.

Il peso
sulle ginocchia.
Il limite del bosco
troppo lontano
da tenere
a mente.
Solitudine di freddo,
di rimpianto,
di inutilità.
Oggi ,
per caso ,
benvenuto
nel nulla.

venerdì 3 giugno 2011

RICORDO

Capelli ribelli
tirati dal vento.
Mani geniali per sistemare.
Corsa di mare
corsa di castelli.
Fresco e puro
il momento.
Anche spavento
per questo nuovo
orizzonte.
Ogni volta un soffio
spazza via i pensieri.
Ma ne arrivano
ancora e ancora.
Si posano
qualche volta
tra le cose più care.
Qualche volta
mulinelli dentro
gli fanno rimbalzare.
E sorrisi casuali
illuminano i visi
di ricordo.

domenica 29 maggio 2011

SORRISO

Ho visto l’espressione ,
dell’ uomo,
sceso da tutti i treni.
Stanco di immaginare
la prossima stazione .
Non so il rimedio
a quella disperazione
che porge l’orecchio
allo sterminato silenzio.
Non ci sono strade
buone per andare .
Non ci sono canzoni .
Ho visto occhi spenti
e spavento
trattenuto .
Gesti senza parole
e mani a cercare le mani.
Ho visto la notte ,
la sua carezza cruda
svuotargli il cuore
e portarlo via
poco a poco.
Ho visto .
Mi ha sorriso
prima di andare.

martedì 24 maggio 2011

PARTENZA

Fischia forte
il treno
che va via.

Sono nel mio cerchio
e non sento.
Non sento verità.
Voglio fantasia
qui nel mio cerchio.
Voglio l’incanto
ruvido
delle tue parole.
Voglio speranza
che faccia vibrare.
Voglio l’acrobata
quando salta.
Voglio le risate
degli scampati.

Fischia forte
il treno
che va via.

lunedì 9 maggio 2011

GIORNO

Verrà il giorno
del vento
che spettina le gonne
e abbraccia
la verità.

E con quel volto
da vecchio
sognerò ancora
le gambe delle ragazze.

Il calore dell’inferno
che abbiamo preparato,
non mi darà fastidio.
E nemmeno
l’odore di cucina d’estate
per le vie.


Mentre i sogni
si vergogneranno
e tutto sarà così triste
e interessante.

E il meglio che verrà ,
non sarà di un colore
allegro
e sarà incomprensibile
ma farà compagnia
e in quella confusione
sarà la vita.

E ricorderò solo di noi
con le montagne dietro,
senza la forza di andare
lontano
a cercare altra pioggia
o altro mare.

Verrà quel giorno
e non potrò tornare più
per cambiare qualcosa.

mercoledì 4 maggio 2011

DESTINI


Improvviso
il temporale
su quel viso.
Sale veloce
la tristezza.
Lacrime secche
che bruciano
cento volte.
Destini che
ritornano su.
I nascosti ,
i partiti per sempre,
i dispersi,
i forzati.
Possibilità e
fatiche buone.
Tutto buttato
in un fiato.
Quella faccia
non riprende
la sua piega.
Il tempo passato è
una carezza gelata.
Una tormenta
che nasconde,
un lontano ,
sussurro d’amore.

mercoledì 27 aprile 2011

TAMBURO

C’è un posto nella mente
per il dietro delle cose.
C’è un posto
dove urlo più forte.
E un vuoto di caverna,
senza eco,
spegne il mio grido.
Anche il tamburo così puro.
Così fratello.
Non mi fa spazio nel suo colore.
C’è un posto,
dove sbiadisco
senza ritmo
nel dietro delle cose.
Anche il tamburo così puro
è un calcio nel nulla.
una rabbia senza peso
e senza poesia.

martedì 19 aprile 2011

TU


E' un prodigio misterioso
la bellezza
fragile e pericolosa
che mi mostri.
E' la giostra dove mi graffio
dove ti annuso
ogni volta che passo.
Nessuna parola,

odore di vita,
dentro di me un salto
ogni volta.
Una bocca di
denti stupiti
nell'imminenza dolcissima
del contatto.
La tua pelle,
il tuo sorriso ,
brividi di gioia.

venerdì 15 aprile 2011

RINCORSE

Rincorrere
parole fuggite che ..
come lame di vento
taglienti
aprono ferite.
Le afferro
sconquassato
dal ritmo crescente dell'affanno.
Parabole assurde
come gli uccelli notturni
prigionieri.
Riposo senza calore
e senza pace.

venerdì 8 aprile 2011

D

Danni dannosi
Dirimpettai del dolore
Dentro donne
Dure di delusione
E di distanza.
Devozione dolente
Al destino ,
Ai doni che sa dare.
Dolcezze discrete ,
Dondolio di fianchi ,
Divenire di vite nuove .
Altri discutibili
Distrutti e dopo ….
Dopo uomini decenti ,
Delicata decadenza ,
Disastri divertenti
Dio.

lunedì 4 aprile 2011

VOLO

Si rompe il fiato
Alla prima rincorsa .
Il cucciolo lanciato
Sulle piccole zampe ,
Liberate nel galoppo.
Ottocento emozioni.
Le braccia pronte
a stringere forte.
Gli occhi fieri ,
incantati ,
luccicanti e dolci
asciugati dal vento.

UNA

Sono una poco di buono.
Una alle 12 appena svegliata ,
per cominciare la giornata.
Una.. lampada solare ed estetista ,
Una.. unghie rifatte periodicamente.
Una.. anche piede trattato seducente.
Una.. lo sciampo e la pista.
Una.. shopping obbligato
per ogni giorno look rinnovato.
Una.. massaggio depilazione bene .
Una.. botulino a colazione.
Una.. corpo tonico per uomo ludico.
L’intimo richiamo poi ,
Il pube brasiliano.
Una.. flessuosa e logica ,
Una.... deve dire che mi amo.

APRILE

Sguardo appuntito
di naso e di cervello.
lampi di voce sensuale
abbracciati nella melodia.
Rischio di non capire.
..poi come liberato
dal fastidio della prima mosca,
tutto si fa meraviglioso e festante.
Tutto da respirare
mani e cuore,
le sfumature del cielo
il suo sorriso caldo,
l'alito della montagna su te solo,
e l'allegria negli occhi
per un niente.


martedì 29 marzo 2011

SOGNO



Vieni a ballare il suono del pianoforte con me.
La tua caviglia nuda ,è  agile nella nebbia  delle note.
Armonia .
I tuoi occhi profondi mi sfidano a danzare .
Il destino si muove veloce
sul bordo di questo tavolo enorme .
Siamo aggrappati  qui
Con i piedi appoggiati  nel vuoto.
I tuoi  occhi profondi
sono tutto ciò che non so.
Fiori gialli ,
Un coniglio prigioniero del cappello .
Fumo , tanto fumo.
Uno spirito denso che ci fa abbracciare,
E scivolare ,
Scivolare più svelti.

mercoledì 23 marzo 2011

MILLE

Mille miliardi di primavere ,
passate di qui veloci,
come il rombo del bombardiere.
In qualcuna c’ero anch’io,
come l’anima feroce dell’assassino del mattino.
Mille miliardi di scossoni ,
hanno mosso il pianeta lontano di qua
oltre le terre e i mari che ho imparato ,
lasciando soltanto risacca e
silenzioso pianto.
Mille miliardi di passi ,
sono grida nelle piazze ,
l’affanno della fuga ,
lo scarpone del ringhio cattivo.
Gli ultimi prima di cadere.
Mille miliardi di occhi ,
hanno sorriso invano ,
hanno cercato e non c’eri .
Invidiato e deriso .
Oggi come ieri.
Mille miliardi di volte ,
verrà il mattino sempre uguale .