Penso alla voce,
quando cerca
di illuminare
le parole.
Manca una pagina.
Lascio andare la giornata.
Chiudo la porta
sul cielo ancora azzurro.
Penso alla voce,
che si interrompe
cercando il verso giusto.
Penso
la malinconia
negli occhi
andando via.
Lascio tutto
com’è
non provo adesso.
Ragiono
dello spavento
di quando tutto è cominciato.
Godo del mio sole immaginato.
Oggi è un giorno buono.
Faccio sempre fatica a lasciare un commento alle poesie, per paura, forse, di violare un'intimità così profonda. Ma un segno del mio passaggio sperso, tra questi versi, volevo lasciartelo.
RispondiEliminaMi fa venire in mente Cortazar questa poesia, e la sua "Cura per gli spaventi", in cui fa sciogliere "in tante acque di memoria". L'unica soluzione possibile, per vivere.
Credo (o spero, chi sa) che a immaginarselo, si finisce col trovarselo davanti, come per magia, il sole a tal punto, come direbbe Vincent.
PuntoG
Posso solo ringraziarti per le belle cose che mi scrivi, l'allusione a Cortazar poi è un complimento "gigantesco"........Ciao
RispondiElimina