Ultimo della fila,
questa volta.
Troppo buio.
Non si vedono
facce migliori.
I suoni del mondo
un sonaglio,
alla tua caviglia.
Ultimo della fila,
questa volta.
Non cambia.
Passano le ore
a guardare nulla.
Le luci del mondo.
Scintille sintetiche
nello specchio ,
neon sui tuoi capelli colorati.
Ultimo della fila.
Adesso si muove.
I piedi a valanga,
in bilico e sorpresi,
vaghi e svagati,
affascinanti e bolsi.
Cadono nella trappola.
Uno per volta
strappano il filo
e l’apparenza sfigura
in fiato caldo inutile.
Ultimo della fila.
Mi appassiono
alla bava di tessuto
che si srotola
dalla tua vita.
E poi cado.
E poi cado.